Quando come e perché incontrare la Logopedista

 

Quando? quando avete un dubbio riguardante l’aspetto comunicativo-linguistico in tutte le sue sfaccettature o cogliate delle fragilità di memoria, attenzione, progettazione di un evento, lettura poco fluida, errori ortografici, difficoltà nei calcoli ( sia in età evolutiva sia in età adulta).

Come? telefonandomi o scrivendomi una email.

Perché? per fare chiarezza, togliere un dubbio, approfondire la natura di alcune fragilità e poter risolvere il problema.

Non abbiate timore di interfacciarvi con me!

Il primo incontro è solo con i genitori e mi serve per capire come posso esservi utile.

A volte il solo fare ordine nei vostri pensieri, fare chiarezza sulle priorità fra gli  innumerevoli impegni del ragazzo, capire quale possa essere la strada da intraprendere per risolvere la situazione e soprattutto sapere quale sia la figura professionale più giusta al caso specifico, può essere di grande aiuto.

Quasi sempre la tempestività nell’affrontare dubbi, perplessità, osservazioni personali, sono di fondamentale importanza.

Essere PRECOCI nel focalizzare il problema equivale alla RAPIDITA’ nei risultati.

Vi assicuro che, se non si sottovalutano piccole difficoltà o fragilità, evidenziateci dalla maestra della scuola materna o dall’istruttore di nuoto o colte dallo stesso genitore, i tempi del trattamento dell’intervento saranno più rapidi e maggiormente ludici per il bambino.

Ecco perché dobbiamo NON RIMANDARE questo incontro.

Essere Veloci e tempestivi nel non farlo sentire solo, nella sua difficoltà,  permette al bambino stesso, di non evidenziare e subire il divario con i suoi compagni.

Spesso dietro ad una chiusura verso l’altro o ad un comportamento aggressivo o prepotente si possono nascondere fragilità nel linguaggio, discriminazione uditiva deficitaria, un disturbo attentivo che va ad alterare una sana armonia nell’ambito scolastico. Non far luce subito, su semplici dubbi, si rischia di accrescere la loro frustrazione.

Essere SOLLECITI nell’affrontare un eventuale problema, equivale anche a dover affrontare economicamente la spesa, il costo dell’intervento.

Vero.. triste costatare che lo Stato non riesca ad offrire di più, ai suoi piccoli cittadini; le strutture sanitarie convenzionate sono piene, con liste d’attesa lunghissime.

Ma non fatevi prendere dallo sconforto. Potete fare domanda in ogni centro accreditato di Roma, contemporaneamente… e dovete chiamare SPESSO per farvi aggiornare sul piano d’attesa e anche se vi diranno che dovete aspettare un anno, ciò non sempre corrisponde a verità, perché tanti nel frattempo hanno trovato altre soluzioni e forse potreste scattare di graduatoria.

Le scuole sono consapevoli di tale realtà e possono aiutarvi con dei programmi speciali e specifici, qualora voi presentaste una valutazione funzionale delle capacità specifiche del bambino effettuata presso USL o Centri Accreditati o Ospedali.

Ecco un piccolo elenco dove potete effettuare Valutazione Funzionale gratuita o ticket a Roma:

  • Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma o a Palidoro
  • Università degli Studi Tor Vergata Centro per Disturbi dello Spettro Autistico
  • Università di Roma Sapienza Neuropsichiatria infantile via dei Sabelli
  • San Raffaele via della Pisana
  • Tutela Salute Mentale La Scarpetta
  • Anffas

Una nota ministeriale del 2014 ha chiarito che in questa regione (Roma) sono ritenute valide soltanto le diagnosi emesse dalle ASL, dalle Aziende Sanitarie Ospedaliere e Universitarie e dagli IRCSS. Le figure professionali coinvolte nella diagnosi non sono state specificate.

La scuola altresì s’interfaccia volentieri con gli specialisti privati in quanto presenti con discrezione nella scuola e in tutti gli incontri di GLH ( Gruppo di Lavoro per l’integrazione scolastica) con maestri\professori e genitori. Sono coloro che maggiormente hanno il quadro della situazione che evolve o staziona nelle diverse aree degli apprendimenti. Sono coloro con i quali si confrontano nel redigere un programma specifico Bes su misura per il bambino.

La nostra valutazione non può attivare le procedure burocratiche per richiedere un sostegno scolastico o un ampliamento di ore, ma è tenuta a pari merito d’importanza sotto tutti gli altri ambiti.

Possiamo andare a sopperire il ritardo di un intervento pubblico, avviando una terapia specifica e funzionale per poi passare il caso alla struttura territoriale facendo da ponte fra scuola, genitori, Usl.

Di cosa si occupa LA LOGOPEDISTA

Più attuale che mai, il logopedista oggi è una figura di riferimento nella prevenzione e nella rieducazione delle disabilità comunicative e cognitive. I problemi legati al linguaggio infatti, diagnosticati e affrontati tempestivamente, non compromettono del tutto la carriera scolastica o le relazioni sociali, anzi una buona terapia logopedica migliora notevolmente la qualità della vita nel suo complesso.

La logopedia è una professione sanitaria della riabilitazione che si occupa di tutti i problemi relativi al linguaggio e alla comunicazione in età evolutiva o in età più adulta.

Il logopedista si occupa di:

  • disturbi della voce,
  • disturbi specifici di linguaggio (DSL),
  • disturbi linguistici dovuti a deficit di tipo neurologico e cognitivo,
  • balbuzie,
  • disturbi dovuti a problemi di tipo autistico,
  • afasie, agnosie, aprassie,
  • disturbi dovuti a sordità,
  • disturbi specifici di apprendimento (DSA).

La riabilitazione logopedica, come altre forme di riabilitazione, ha lo scopo di rendere le persone autonome, aiutarle a costruire una rete di relazioni e di rapporti, guidarle nella conquista di una vita serena insieme alle loro famiglie.

In breve:                                                                                                                                                                        

Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL)                                                                                                                   

E' la patologia più diffusa in età evolutiva, un disturbo che non è causato da altre patologie ma può avere ripercussioni nell’apprendimento scolastico. Colpisce il 5 - 7 % della popolazione prescolare, in maggior numero quella maschile. Importante l’intervento precoce, anche prima dei tre anni.

Disturbo di tipo autistico                                                                                                                                          

Un disturbo che impedisce una qualsiasi forma di linguaggio finalizzata alla comunicazione, alcuni bambini autistici non parleranno mai mentre altri svilupperanno forme di linguaggio approssimative e piccoli suoni. La maggiore difficoltà è l’individuazione di parole per concetti astratti (da qui il conseguente deficit cognitivo), il linguaggio non verbale, mimico e facciale è fortemente limitato.

Afasia                                                                                                                                                                                 

Mancanza di linguaggio dovuta a incidenti o malattie neurologiche che hanno danneggiato l'area cerebrale preposta al linguaggio.

Disfagia                                                                                                                                                                       

Disfunzione dell'apparato digerente che comporta un problema di deglutizione, cioè difficoltà nel ingoiare cibi solidi o liquidi nel tratto che va dalla bocca all'esofago. Può essere causata da malattie neurologiche (ad es. ictus, trauma cranico, Parkinson ecc.) oppure da tumori.

Disfonia                                                                                                                                                                      

Un'alterazione del timbro vocale dovuta a traumi, tumori, disfunzioni o malattie, oppure a fattori psicologici (stress, nevrosi). Il disturbo può presentarsi come raucedine o come incapacità nel produrre i suoni (afonia). Gioverà alla terapia logopedica la corretta respirazione.

Disprassia                                                                                                                                                                                         

 Un disturbo della coordinazione e del movimento che determina l'incapacità di eseguire movimenti volontari e coordinati. Comporta difficoltà di linguaggio (impossibilità nell'articolare suoni in modo corretto), influenza la capacità di apprendimento e in genere si accompagna ad altri disturbi psico-motori.

Dislessia                                                                                                                                                                                                Un disturbo specifico della lettura e della scrittura che riguarda circa il 3-5% della popolazione scolastica, più colpiti sono i maschi. I dislessici, pur esprimendosi correttamente, nella lettura sono lenti, scandiscono lettere e sillabe o le invertono, confondono suoni omologhi e spesso non colgono il senso di quanto stanno leggendo.

Disturbi dovuti a problemi neuropsicologici                                                                                                                      

Per affrontare la perdita del linguaggio dovuta a trauma o malattia neurologica è necessario avere un quadro completo delle cause e dell’entità del danno, dell’età del paziente, della situazione familiare e dell'ambiente circostante, in ogni caso non sempre si può prevedere quali risultati otterrà la terapia logopedica.

Dott.ssa Claudia Antognozzi Logopedista