La disgrafia è un disturbo non verbale si inserisce nel quadro delle difficoltà grafo-motorie e come tale può essere considerata una sindrome che rallenta fino ad impedire l’apprendimento, il consolidamento e la conseguente automatizzazione della scrittura, in misura lieve, media o severa. L’incapacità di tracciare correttamente lettere e numeri, comporta ripercussioni sul rendimento scolastico.
Il bambino con disgrafia può risultare anche impacciato ed in difficoltà con alcuni compiti di motricità fine. Può inoltre risultare poco organizzato nella gestione del materiale e del lavoro autonomo, anche intorno ai 10 o 11 anni, cioè alla fine della scuola elementare
Appare ovvio che, scrivere e incolonnare male i numeri comporti difficoltà nello svolgimento del calcolo.
Si rendono conto che per loro il righello è un vero “nemico frustrante” e che le loro figure geometriche appaiono come dei scarabocchi.
La prestazione sul piano grafico può migliorare con il tempo grazie all’intervento di figure specialistiche.
Le maestre ed insegnanti DEVONO riconoscere la difficoltà ed accogliere le loro difficoltà GARANTENDOGLI il loro supporto, consentendogli, se necessario, di utilizzare un PC per la scrittura sia essa di parole, numeri, disegni.
A scuola, è possibile sollevare il bambino da richieste grafiche proponendogli verifiche a risposta chiusa, o con schemi da riempire e numeri già incolonnati.
Si può manifestare in vari modi:
- scarsa leggibilità;
- lentezza e stentatezza;
- disorganizzazione delle forme e degli spazi grafici;
- scarso controllo del gesto;
- confusione e disarmonia;
- rigidità ed eccessiva accuratezza;
- difficoltà nell’atto scrittorio in presenza di crampi o dolori muscolari;
Spesso la disgrafia viene scambiata per negligenza, poco impegno, scarsa motivazione all’apprendimento, in realtà è spesso conseguenza di problematiche legate allo sviluppo di abilità cognitive che ne costituiscono i pre-requisiti e che sono fortemente correlate con:
- difficoltà evolutiva del linguaggio;
- problemi di percezione e discriminazione visiva e/o uditiva;
- problemi di organizzazione spazio-temporale;
- difficoltà di simbolizzazione grafica;
Lo sviluppo delle capacità percettive e di organizzazione spazio temporale si colloca in un’età cronologica che varia dai 4 ai 6 anni e si consolida durante il primo ciclo della scuola primaria; per questa ragione coglierle nei tempi GIUSTI il mancato consolidamento di tali abilità non solo incide sul rendimento scolastico ma può avere riflessi negativi sul piano relazionale, generando sentimenti di inadeguatezza, delusione, e quindi demotivazione e disagio emotivo. La disgrafia infantile viene considerata un disturbo specifico dell’apprendimento spesso associato in comorbidità con la disortografia.
Dott.ssa Logopedista Claudia Antognozzi