La dislessia è un’incapacità, o almeno una anormale difficoltà di apprendimento della lettura.
LA DISLESSIA EVOLUTIVA DEFINIZIONE DELLA INTERNATIONAL DYSLEXIA ASSOCIATION, 2003 è una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica, è caratterizzata dalle seguenti difficoltà:
Per quanto riguarda la Dislessia, parleremo del Disturbo specifico di linguaggio che si manifesta con problemi nell’acquisizione e nell’uso di diverse modalità di linguaggio (parlato, scritto, gestuale o di altro tipo), causati da deficit della comprensione e/o della produzione del linguaggio.
I bambini avranno una riduzione del lessico, una scarsa o assente strutturazione della frase (capacità di utilizzare regole sintattiche e morfologiche) e una mancata o ridotta fluenza del discorso (capacità di utilizzare le parole organizzandole in frasi di senso compiuto e legarle tra loro in un dialogo).
Le tipologie dei DSL sono:
Un deficit nella componente fonologica del linguaggio, cioè la difficoltà nel produrre suoni che interferiscono con l’intelligibilità dell’eloquio o impedisce la comunicazione verbale, potrebbero con molta probabilità impedire o rallentare l’apprendimento delle corrispondenze grafema\fonema sostituzione di lettere simili (m/n – v/f – b/d – p/q) • potrebbe comportare la sostituzione di lettere acusticamente e graficamente simili (b/p – t/d – f/v – s/z) • invertire la sequenzialità di sillabe (da/ad – per/per – da/pa) • Difficoltà nel riconoscere e riprodurre gruppi sillabici complessi (st, sc, gn, ch,gl)
RICORDIAMOCI che il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica.
Questo è il motivo per cui si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara.
TEMPESTIVITÀ: già nella scuola dell'infanzia bambini che presentano uno sviluppo linguistico sia in produzione e/o comprensione atipico, (parole storpiate, scarso vocabolario) dovrebbero consultare il pediatra o strutture competenti.
Se al termine del I° anno della scuola primaria di primo grado il bambino presenta una delle seguenti caratteristiche:
è opportuno consultare le strutture competenti rivolgendosi ad uno specialista o struttura che lavora in equipe (neuropsichiatra, psicologo, logopedista, psicomotricista, educatore, tutor) per avere una diagnosi specifica.
Qualora venga diagnosticato tale disturbo da un’appropriata valutazione diagnostica, sarà indispensabile interfacciarsi con la scuola ed esporre la fragilità al gruppo docente. Insieme allo specialista effettuare incontro con i docenti per pianificare un piano di lavoro specifico per il bambino ed offrire alla scuola informazioni inerente al disturbo, suggerendo, da caso a caso, le possibili strategie da poter offrire.
Argomenti Trattati:
dislessia disturbi del linguaggio disturbo espressivo dsl lettura ritardo espressivo