Agnosia

Agnosia è l’incapacità di riconoscere gli oggetti, pur essendo integra la capacità dei sistemi afferenti specifici di raccogliere e trasmettere gli stimoli ai centri sensoriali primari. Gli oggetti (sia quelli del campo della vista, che del campo dell’udito, che del campo tattile) vengono percepiti come” presenze”, ma non riconosciuti come “concetti”

Secondo la qualità sensoriale dell’oggetto che non viene riconosciuto distinguiamo:

  • AGNOSIA TATTILE
  • SOMATOAGNOSIA
  • AGNOSIA UDITIVA
  • AGNOSIA VISIVA

Agnosia tattile (Astereoagnosia):  Incapacità di riconoscere gli oggetti con il tatto (senza l’aiuto della vista). Per verificarla, si invita il malato (che tiene gli occhi chiusi) a riconoscere un oggetto che gli viene posto in mano. Questo disturbo lo si può osservare sia in presenza di lesioni parietali che in presenza di lesioni delle vie sensitive.

Somato-Agnosia: Il malato ignora la presenza di una parte del proprio corpo realmente presente. Di solito la parte ignorata è quella di sinistra (in presenza di lesioni parietali di destra).

Agnosia uditiva:  Incapacità di riconoscere i suoni (in assenza di sordità). Secondo le qualità degli stimoli sonori, si distingue:

  • sordità verbale
  • amusia per canzoni, note, strumenti, ritmi, ecc.
  • agnosia per i rumori (incapacità di riconoscere gli oggetti dal suono che producono)

La sede della lesione è quasi sempre bilaterali nelle aree associative acustiche in regione temporale posteriore.

Queste Amusie si possono facilmente evidenziare interrogando il paziente: intonare una canzone popolare e chiedere il riconoscimento; chiedere al paziente di riprodurre alcune note o serie di note prodotte dall’esaminatore; produrre un qualsiasi ritmo battendo le mani e chiedere al paziente di riprodurlo; rievocare, cantando una canzone dalla memoria.

Amusie associate ad afasia: nella maggior parte dei casi i pazienti afasici presentano disturbi di comprensione e di produzione musicale paralleli a quelli del linguaggio. Amusie pure: la maggior parte coinvolge l’emisfero destro. Afasia senza amusia: distinzione con i disturbi del linguaggio.

AGNOSIA VISIVA: Incapacità di riconoscere gli oggetti visti, indipendentemente da disturbi periferici dell’apparato visivo. E’ eccezionale che questo disturbo sia totale, riferito a tutti i tipi di oggetti che possono essere visti. Quasi sempre l’agnosia visiva è relativa ad una categoria di oggetti.

Distinguiamo:

  • Agnosia per le cose: oggetti, immagini di oggetti, colori.
  • Agnosia per lo spazio: il malato ignora tutti gli oggetti situati in una metà dello spazio(di solito quello di sinistra). Un altro disturbo di questo tipo è la perdita di memoria topografica: incapacità di orizzontarsi nell’ambiente, perché non riconosce più i punti di riferimento dello spazio che lo circonda (es: non sa ritrovare il suo letto in ospedale; non sa disegnare la pianta della sua abitazione)
  • Agnosia per i volti: Prosopoagnosia. Incapacità di riconoscere il volto dei familiari e nemmeno il proprio volto riflesso da uno specchio.

Le agnosie visive esprimono una lesione situata nella parte posteriore degli emisferi cerebrali (retro-rolandica). Il lato della lesione è più spesso quello dell’emisfero non dominante, in rapporto di 4:1.

Le lesioni retro-rolandiche di destra (nei destrimani) danno di solito una agnosia visiva per lo spazio e per i volti (cioè ignoranza dell’emispazio sinistro e prosopoagnosia), lesioni diffuse a tutta la corteccia temporoparietale-occipitale.

Le lesioni retro-rolandiche di sinistra (sempre nei destrimani) danno di solito una agnosia visiva per i colori e per i segni grafici (alessia). Sono di solito molto più circoscritte, limitandosi al carrefour temporo-parietaleoccipirale (giro angolare).

In caso di alterazione del funzionamento dell’emisfero destro, soprattutto nella fase acuta, i pazienti presentano alterazioni comportamentali abbastanza tipiche, oltre agli eventuali difetti motori-sensitivi-visivi all’emisoma sinistro. La persona appare spesso distratta, disinteressata, insensibile; inizia o termina bruscamente la conversazione, cambia argomento, risponde solo in parte alle domande, è poco coinvolta emotivamente.

A volte si presenta logorroica, spesso ripetitiva, i discorsi sono un insieme di fatti tangenziali, come se riflettesse ad alta voce piuttosto che conversare. Le parole sono pronunciate con scarso colore emotivo, il che mette a disagio l’interlocutore, come se ascoltasse qualcuno che comunica senza essere veramente in relazione. Nelle forme estreme il discorso può diventare confabulante

L’eminegligenza visiva è la forma più frequente e più grave, ma possono manifestarsi eminegligenze:

  • Uditive
  • Tattili
  • Olfattive

L’eminegligenza spaziale ha ripercussione anche sui movimenti: eminegligenza motoria.

 

Dott.ssa Logopedista Claudia Antognozzi