Disortografia

La disortografia è una difficoltà nell’abilità della scrittura; nello specifico, consiste nella difficoltà a convertire in simboli grafici (le lettere dell’alfabeto) i suoni del linguaggio verbale.

L’abilità di scrittura è il risultato di una serie di processi cognitivi.

I neuropsicologi hanno validato un “modello a 2 vie”:

  • la via lessicale-semantica
  • la via fonologica

 

Su tale modello sono state individuate le componenti cognitive implicate nella scrittura:

  1. la scrittura è la rappresentazione grafica dei suoni del linguaggio verbale, quindi è necessario prima “mappare” il linguaggio orale (discriminazione delle uguaglianze e differenze dei suoni) per poi apprendere la scrittura.
  2. consapevolezza fonologica: è la capacità di gestire i fonemi, cioè i suoni del linguaggio verbale, attraverso la segmentazione (in sillabe e fonemi) della struttura fonologica delle parole;
  3. abilità di mappatura o transcodifica: ogni fonema va convertito in un simbolo grafico, il grafema, cioè la lettera dell’alfabeto. Il bambino deve apprendere le corrispondenze fonemi-grafemi (suono-segno), in quanto rappresenta il principale processo cognitivo alla base della via fonologica;
  4. abilità di sequenzialità: capacità di gestire l’ordine delle lettere da sinistra a destra;
  5. capacità di gestire ortografie complesse: è un’abilità alla base della via lessicale, che deve subentrare quando non c’è univocità della corrispondenza tra suono e segno grafico (scuola\squola). Viene determinata dalla memoria lessico fonologico e quella lessico ortografico, da cui si recuperano le rappresentazioni fonologiche e ortografiche delle parole;
  6. abilità di memoria uditiva sequenziale a breve termine: per unire i grafemi in modo tale da ottenere la parola intera scritta in maniera corretta.

Dall’analisi qualitativa degli errori di scrittura e per mezzo di test standardizzati, si risale al tipo di problema, e da qui improntare una terapia specifica e mirata.

L’intervento riabilitativo varia in funzione dei processi cognitivi che sono risultati disfunzionali durante la valutazione.

ERRORI FONOLOGICI dipendono da un inefficiente o incompleto sviluppo dello stadio alfabetico. Sono quelli in cui non è rispettato il rapporto tra fonemi e grafemi L’informazione è sostenuta in parte dal grafema singolo, in parte dalla sillaba esempi:

  • Sostituzione di grafema: tafolo\tavolo; danana\banana; natita\matita;
  • Omissione o aggiunta di grafemi o sillabe Es: semamofero\semaforo; tereno\treno;
  • Inversione Es: pre\per; li\il; detne\dente
  • Grafema inesatto Es: ciesa\chiesa, foio\foglio; pese\pesce

 

ERRORI NON FONOLOGICI sono gli errori nella rappresentazione ortografica (visiva) delle parole senza errori nel rapporto tra fonemi e grafemi. Dipendono da un inefficiente o incompleto sviluppo della fase ortografica e lessicale:

  • Separazione illegale [ in fatti][con tare]
  • Fusione illegale [ laradio] [silava]
  • Scambi grafema omofono [qucina ] [cuesto]
  • Omissione o aggiunta di [ h] [ o dormito ] [ vado ha casa]

 

ALTRI TIPI DI ERRORI

Omissione\aggiunta di accenti

Omissione\aggiunta di doppia

Sono da imputare ad una inefficiente analisi uditiva delle differenze fonetiche ( durata, intensità e accento tonico della parola).

L’intervento sulla ortografia terrà conto di un ordine gerarchico di intervento

  • consapevolezza dell’ortografia fonologica
  • consapevolezza delle regole ortografiche
  • ortografia di tipo fonetico(posizione intermedia)
  • ortografia non fonologica –lessicale

 

Dott.ssa Logopedista Claudia Antognozzi