Le strutture coinvolte nella malattia di Parkinson si trovano in aree profonde del cervello, note come gangli della base (nuclei caudato), che partecipano alla corretta esecuzione dei movimenti (ma non solo).
La malattia di Parkinson si manifesta quando la produzione di dopamina nel cervello cala consistentemente. I livelli ridotti di dopamina sono dovuti alla degenerazione di neuroni, in un’area chiamata Sostanza Nera (la perdita cellulare è di oltre il 60% all’esordio dei sintomi). Dal midollo al cervello cominciano a comparire anche accumuli di una proteina chiamata alfa-sinucleina. Forse è proprio questa proteina che diffonde la malattia in tutto il cervello.
La durata della fase preclinica (periodo di tempo che intercorre tra l’inizio della degenerazione neuronale e l’esordio dei sintomi motori) non è nota, ma alcuni studi la datano intorno a 5 anni.
I principali sintomi motori della malattia di Parkinson sono:
- il tremore a riposo, ma non è presente in tutti i pazienti
- la rigidità,
- la bradicinesia (lentezza dei movimenti automatici)
- l’instabilità posturale (perdita di equilibrio)
- Il disturbo del cammino: il paziente tende a strascicare i piedi a terra e ad accelerare il passo, come se inseguisse il proprio baricentro, per evitare la caduta. A volte si possono verificare episodi di blocco motorio improvviso (“freezing gait” o congelamento della marcia) e ciò causa cadute a terra.
- Postura Curva: il tronco è flesso in avanti, le braccia sono flesse e mantenute vicino al tronco.
- La voce: più flebile (ipofonica) o perdita di tonalità e di modulazione, che porta il paziente a parlare in modo piuttosto monotono. A volte compare una ripetizione di sillabe e vi è la tendenza ad accelerare l’eloquio e a “mangiarsi” le parole.
- Deglutizione: problemi di disfagia possono manifestarsi tardivamente. La coordinazione muscoli della gola e della lingua è compromessa. Il paziente ha la sensazione che il cibo si fermi in gola. Può essere pericoloso in quanto se i liquidi (od i solidi) invece di essere deglutiti vengono aspirati nelle vie respiratorie, possono causare polmoniti ab ingestis cioè da aspirazione.
- Eccessiva presenza di saliva in bocca: il movimento di deglutizione è ridotto e si può verificare una perdita di saliva (scialorrea).